I racconti "brevissimi di Energheia"

I brevissimi 2009 – La confessione di Giovanni Maria Pedrani_Legnano(MI)

anno 2009 (Le quattro virtù cardinali – La giustizia)

“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.”
“Amen.”
“Dimmi i tuoi peccati” si preparò ad ascoltare.
“Padre… io… Mi perdoni… Ho fatto tante cose…”
“Da quanto tempo non ti confessi, figliolo?” riempì placido il silenzio che

si era formato.
“… sarà un mese” sospirò.
“Che cosa puoi aver commesso in un solo mese?” chiese conciliante.
“Cose orribili!” rispose implacabile.
“Ti ascolto” replicò, dopo un attimo di esitazione.
“Mi deve perdonare, reverendo!” singhiozzò.
“Se il tuo pentimento sarà sincero, il Signore ti perdonerà.”
“Ma lei non sa che cosa ho fatto!” soggiunse sgomento.
“Dio sì però” lo assicurò il prete “Per questo, se ti aprirai, nostro Signore

capirà che stai cercando il suo perdono.”
“Io ho ucciso” disse in un fiato.
“… hai… ucciso un uomo?” indugiò, sperando di non aver capito.
“Ho ucciso tanti uomini” dichiarò in modo conclusivo.
“… sei stato in guerra… hai… hai dovuto farlo perché lavori nelle forze

dell’ordine?”
“No, padre” lo interruppe, prevenendo il suo pensiero “Io non ho ucciso

“legalmente”, perché è la mia professione che l’ha richiesto. Io uccido

perché ho bisogno di farlo!”
“Oh Signore!” il sacerdote ebbe un sussulto e nascose il volto fra le mani.
“Mi vuole perdonare, padre?” lo sfidò l’assassino.
“… io… vedi…” cercò di raccogliere le idee “Tu potrai trovare il conforto del

Signore. Ma devi anche avere il perdono per la legge degli uomini.”
“Non mi costituirò” commentò inflessibile.
“Devi farlo” lo esortò “Devi!”
“Siete tutti uguali voi preti!” si arrabbiò “Vi chiedo aiuto e voi sapete solo

dirmi di farmi rinchiudere.”
“Il modo migliore per far capire al Signore che sei sinceramente pentito e

vuoi espiare le tue colpe, è proprio quello di consegnarti alla giustizia

degli uomini, e pagare per i tuoi peccati.”
“Io chiedo il perdono di Dio!” urlò con rabbia “Non quello degli uomini!”
“Dio è il nostro padre, e sa essere munifico con i suoi figli…”
“Se è come “mio” padre…”
“Hai ucciso anche lui?” domandò turbato.
“E’morto da solo, quel bastardo, ma non prima di avermi fatto rinchiudere

in un maledetto collegio di preti!”
“Se ce l’hai tanto con i sacerdoti, perché vieni a confessarti?”
“Siete tutti uguali. Eravate così in collegio. E lo siete anche fuori. Pensate

che la redenzione passi solo attraverso la punizione!”
“Sei sinceramente pentito di quello che hai fatto?”
“Io voglio il perdono di Dio, non il tuo!”
“Dio parla attraverso i suoi ministri. La voce del mio perdono sarà la sua.”
“Io sento già la sua voce!” strepitò chiudendosi le orecchie con le mani

“Perché se Dio mi vuole perdonare, mi dice di uccidere?”
“Quella non è la voce del Signore, figliolo, ma la voce del diavolo!”
“E’ lo stesso che dicevano i preti in collegio! E io li ho uccisi! Ed ho fatto

così con tutti i maledetti religiosi da cui sono andato a confessarmi!”
“Calmati, ti prego!” disse il sacerdote impaurito.
“Adesso basta!” frugò nella tasca e puntò la pistola attraverso la grata

“Muori, maledetto bastardo!”
Lo sparo echeggiò lungo tutta la navata del tempio.
Parve rimbalzare tra le cappelle e spegnersi con un soffio sull’altare della

chiesa.
“Ti abbiamo beccato, maledetto figlio di puttana!” commentò il

commissario, vestito da prete, guardando il viso insanguinato del serial

killer dei sacerdoti, schiacciato sulla grata.
Dal foro del proiettile ancora caldo sulla griglia, il suo occhio sgranato

fissava senza vita il luogo dove sedeva la voce di Dio.